Background: i Pazienti che lamentano una tosse persistente della durata di >3 settimane dopo aver sperimentato l’acuta i sintomi di una infezione del tratto respiratorio superiore può avere un postinfettiva tosse. Tali pazienti sono considerati avere una tosse subacuta perché la condizione dura per no > 8 settimane. I risultati della radiografia del torace sono normali, escludendo così la polmonite, e la tosse alla fine si risolve, di solito da sola. Lo scopo di questa recensione è quello di presentare le prove per la diagnosi e il trattamento della tosse postinfettiva, compresa la forma più virulenta causata dall’infezione da Bordetella pertussis, e formulare raccomandazioni che saranno utili per la pratica clinica.
Metodi: Le raccomandazioni per questa sezione della linea guida sono state ottenute dai dati utilizzando una ricerca della National Library of Medicine (PubMed) risalente al 1950, che è stata eseguita nell’agosto 2004, della letteratura pubblicata in lingua inglese. La ricerca è stata limitata a studi sull’uomo, utilizzando i termini di ricerca “tosse”, “tosse postinfettiva”, “tosse postvirale”, “Bordetella pertussis”, “infezione da pertosse” e ” pertosse.”
Risultati: La patogenesi della tosse postinfettiva non è nota, ma si pensa che sia dovuta all’ampia infiammazione e alla rottura dell’integrità epiteliale delle vie aeree superiori e/o inferiori. Quando la tosse postinfettiva emana dalle vie aeree inferiori, questo è spesso associato all’accumulo di una quantità eccessiva di ipersecrezione di muco e/o iperresponsività transitoria del recettore delle vie aeree e della tosse; tutti possono contribuire alla tosse subacuta. In questi pazienti, il trattamento ottimale non è noto. Ad eccezione della sinusite batterica o all’inizio dell’infezione da pertosse B, la terapia con antibiotici non ha alcun ruolo, in quanto la causa non è l’infezione batterica. L’uso di ipratropio inalato può essere utile. Altre cause di tosse postinfettiva sono l’infiammazione persistente del naso e dei seni paranasali, che porta ad una sindrome da tosse delle vie aeree superiori (precedentemente indicata come sindrome da gocciolamento postnasale) e malattia da reflusso gastroesofageo, che può essere una complicazione della tosse vigorosa. Un tipo di tosse postinfettiva che è particolarmente virulenta è quella causata da B pertosse infezione. Quando la tosse è accompagnata da parossismi di tosse, vomito post-tosse e / o un suono inspiratorio, la diagnosi di infezione da pertosse B deve essere fatta a meno che non sia dimostrata un’altra diagnosi. Questa infezione è altamente contagiosa ma risponde alla copertura antibiotica con un macrolide orale quando somministrato all’inizio del corso della malattia. Un vaccino sicuro ed efficace per prevenire la pertosse B è ora disponibile per adulti e bambini. È raccomandato secondo le linee guida CDC.
Conclusioni: Nei pazienti che hanno una tosse che dura da 3 a 8 settimane con normali risultati della radiografia del torace, considerare la diagnosi di tosse postinfettiva. Nella maggior parte dei pazienti, un agente eziologico specifico non sarà identificato e la terapia empirica può essere utile. Un alto grado di sospetto per la tosse a causa dell’infezione da B pertosse porterà a una diagnosi precoce, all’isolamento del paziente e al trattamento antibiotico.