[L’ansia è ereditaria?]

Il ruolo dei fattori genetici nei disturbi d’ansia è ancora sconosciuto, sebbene la loro sia una chiara aggregazione familiare, e sebbene gli studi gemelli abbiano trovato che i fattori genetici siano almeno importanti quanto i fattori familiari per alcuni disturbi d’ansia come il disturbo di panico o le fobie. In questa recensione, viene presentata la complessità degli studi genetici sui disturbi d’ansia. Il problema della penetranza incompleta (solo una frazione dei casi che trasportano un dato gene manifesta un fenotipo specificato) è illustrato da studi familiari su alcuni disturbi da stress, come il disturbo da stress post-traumatico. La presenza di uno stress grave è necessaria per poter manifestare il disturbo, gli studi familiari sul PTSD dovrebbero quindi utilizzare analisi con dati censurati. Vengono inoltre sollevate questioni relative alle specificità fenotipiche. Ad esempio, sulla base di campioni gemelli, il disturbo d’ansia generalizzato e il disturbo d’ansia da separazione sembrano condividere la maggior parte del loro determinismo genetico. Inoltre, più disturbi depressivi maggiori si riscontrano nelle famiglie di probandi con disturbo d’ansia generalizzato, suggerendo fattori di vulnerabilità comuni per alcuni disturbi d’ansia e dell’umore. Infine, poiché i criteri diagnostici standardizzati sono molto più basati sull’evidenza clinica che sulla validità eziopatogenetica, i fattori genetici possono essere coinvolti in varie bounderie del fenotipo, ad esempio tenendo conto del livello di gravità, dell’età all’esordio o della comorbilità. Alcuni degli studi di associazione nell’uomo, analizzando l’impatto dei polimorfismi genetici sull’esistenza di disturbi d’ansia, erano negativi o mostravano prove settimanali per tratti comuni come il nevroticismo. Per gli studi sugli animali, tecniche quantitative trait loci possono aiutare a individuare alcuni geni candidati ancora sconosciuti. In conclusione, la genetica dei disturbi d’ansia riflette tutte le difficoltà proprie della genetica dei disturbi complessi. I progressi nella genetica molecolare tuttavia probabilmente modificheranno i criteri diagnostici, che si basano più sull’evidenza clinica che sull’originalità eziologica.

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