Tragedia shakespeariana

Il Rinascimento inglese, quando Shakespeare stava scrivendo, fu alimentato da un rinnovato interesse per i classici romani e greci e la vicina letteratura rinascimentale scritta anni prima in Italia, Francia e Spagna. Shakespeare scrisse la maggior parte delle sue tragedie sotto il dominio di Giacomo I, e il loro contenuto più oscuro può riflettere l’umore generale del paese dopo la morte di Elisabetta I, così come le preferenze teatrali di James. Shakespeare, come era consuetudine per altri drammaturghi ai suoi tempi, usò la storia, altre opere teatrali e la letteratura non drammatica come fonti per le sue opere. Nell’Inghilterra elisabettiana non c’erano copyright o protezioni contro il plagio, quindi personaggi, trame e persino intere frasi di poesia erano considerati proprietà comune. La maggior parte delle tragedie di Shakespeare sono basate su personaggi storici, ad eccezione di Misura per misura e Otello, che si basano su fiction narrative di Giraldi Cintio. La base storica per le commedie romane di Shakespeare deriva dalle vite dei Nobili greci e romani di Plutarco, mentre la fonte delle commedie di Shakespeare basate sulla Gran Bretagna e Amleto (basato sul principe danese Amleth) derivano dalle Cronache di Holinshed. Inoltre, l’autore francese Belleforest ha pubblicato L’Hysteria di Hamblet, principe di Denmarke nel 1582 che include specifiche da come il principe ha contraffatto per essere pazzo, a come il principe ha pugnalato e ucciso il consigliere del re che stava origliando Amleto e sua madre dietro gli arras nella camera della regina. La storia di Lear appare nella Historia regium Britanniae di Geoffrey di Monmouth intorno al 1135, e poi nel poema The Mirror for Magistrates di John Higgins nel 1574, oltre ad apparire nelle Cronache di Holinshed nel 1587. Alcuni eventi che accadono nel Re Lear di Shakespeare sono stati ispirati da vari episodi dell’Arcadia di Philip Sidney del 1590, mentre le riflessioni senza senso del “poor Tom” di Edgar fanno pesantemente riferimento al libro di Samuel Harsnett del 1603, Una dichiarazione di Imposegie imposture popesche.

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