“Allora Pietro venne da lui e disse: Signore, quanto spesso il mio fratello peccherà contro di me e io gli perdonerò? fino a sette volte? Gesù gli disse: Io non ti dico fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette.” Matt. 18: 21-22 (Leggi 21-35)
Quante volte dovremmo perdonare un fratello o una sorella che peccano contro di noi? Questa è la domanda che Pietro fece a Gesù.
Nota la risposta di Gesù: “Non ti dico fino a sette volte: ma fino a settanta volte sette.”Gesù non intendeva dire solo 490 volte, ma tutto il tempo! Come nostro Signore, dobbiamo sempre essere “pronti a perdonare” (Salmo 86:5).
La parabola del servitore che non perdona illustra il punto che Gesù indicò a Pietro. Un certo servitore doveva al re una quantità così grande che non sarebbe mai stato in grado di lavorare e ripagare il suo debito. Quando il re avrebbe giustamente venduto lui e tutto ciò che aveva per recuperare almeno una parte di questo debito, il servo implorò pietà. Il re fu mosso a compassione e perdonò l’intero debito.
Noi, come il primo servo di questa parabola, dobbiamo a Dio un debito più grande di quanto possiamo mai ripagare. I nostri peccati contro il Signore Dio sono così grandi che non c’è speranza di noi mai ripagare o fare ammenda per i nostri peccati even anche pensare che potremmo farlo è stoltezza. La legge di Dio esige che siamo gettati nella prigione eterna dell’inferno e patiamo lì per sempre la giusta pena per i nostri peccati. CF. ROM. 3: 9 ss.; 6: 23a.
Non possiamo fare altro che implorare misericordia!
E Dio, come il re nella parabola di Gesù, è misericordioso. Ha mandato il Suo unigenito Figlio nel mondo per vivere una vita giusta e santa al nostro posto e poi pagare per intero il debito dei nostri peccati e dei peccati di tutti subendo la nostra giusta punizione mentre era stato crocifisso e morto sulla croce. Dio ha accettato il Suo sacrificio espiatorio e Lo ha risuscitato e, nel Vangelo, Dio ci offre in Cristo la misericordia invece del giudizio, il perdono invece della dannazione eterna. CF. 1 Cor. 15: 3-4; Rom. 3: 21 ss.; 5: 6 ss.
Quando guardiamo a Dio nella fede, cercando la Sua misericordia in Cristo Gesù e per amore del sacrificio espiatorio di Cristo sulla croce, Dio perdona gentilmente tutto il nostro debito di peccato. “Quanto l’oriente è dall’occidente, così lontano ha rimosso da noi le nostre trasgressioni” (Salmo 103:12).
Ma poi c’è la seconda parte della parabola di Gesù. Questo stesso servo uscì e trovò un compagno di servizio che gli doveva solo una somma molto piccola e insignificante in confronto all’enorme debito che gli era stato perdonato. Invece di mostrare misericordia a questo servo come gli era stata mostrata misericordia dal suo signore, rifiutò di perdonare questo piccolo debito e “lo gettò in prigione, finché non pagasse il debito.”
Quando il re vide che la sua compassione e il suo perdono non avevano alcun effetto su questo servo spietato, si arrabbiò e ” lo consegnò ai tormentatori, finché non avesse pagato tutto ciò che gli era dovuto.”
Nella nostra vita terrena, altri peccano contro di noi molte volte; ma questo debito di peccato, per quanto possa sembrarci grande, è piccolo e insignificante in confronto al grande debito di peccato che il SIGNORE Dio ci ha perdonato per amore di Gesù. Come frutto della nostra fede, e come risultato della grande misericordia di Dio verso di noi in Cristo Gesù, dobbiamo anche perdonare coloro che peccano contro di noi, anche “fino a settanta volte sette” (cf. Ef. 4:32).
È come disse Gesù nella Sua parabola: Se rifiutiamo di perdonare di cuore quelli che peccano contro di noi, nemmeno il nostro Padre celeste ci perdonerà; invece, Ci getterà nelle fiamme dell’inferno per pagare in pieno il castigo dovuto a noi! CF. Matt. 6:12,14-15.
Perdona i nostri peccati, Signore, imploriamo, togli da noi il loro fardello dolorante, come noi i loro falli perdoniamo chi per offese ci addolora. Così abitiamo nella carità e serviamo volentieri il nostro fratello. Amen. — “Padre nostro, Tu in Cielo sopra,” Martin Lutero, TLH, Inno 458, v. 6
Religione il 20/11/2019