Organizzazione della Cooperazione Islamica

l’Organizzazione della Cooperazione Islamica, araba Munaẓamat al-Taʿāwun al-Islāmī, un’organizzazione Islamica fondata nel Jeddah, in Arabia Saudita, nel Maggio 1971, in seguito vertici Musulmani capi di stato e di governo nel 1969 e da Muslim ministri degli esteri nel 1970. Il tesseramento, Afghanistan, Algeria, Bahrain, Bangladesh, Benin, Brunei, Burkina Faso, Camerun, Ciad, Comore, Gibuti, Egitto, Gabon, Gambia, Guinea, Guinea-Bissau, Indonesia, Iran, Iraq, Giordania, Kuwait, Libano, Libia, Malesia, Maldive, Mali, Mauritania, Marocco, nigeria, Oman, Pakistan, l’Autorità Palestinese (PA), Qatar, Arabia Saudita, Senegal, Sierra Leone, Somalia, Sudan, Siria (sospesa), la Tunisia, la Turchia, Uganda, Emirati Arabi Uniti e Yemen.

La conferenza mira a promuovere la solidarietà islamica coordinando attività sociali, economiche, scientifiche e culturali. Sotto la bandiera del rafforzamento della lotta dei musulmani, la conferenza si impegna a eliminare la segregazione razziale e la discriminazione, soprattutto nei confronti dei palestinesi. I progetti includono l’Agenzia internazionale di stampa islamica, la Banca islamica di sviluppo, il Fondo di solidarietà islamica e il Centro Mondiale per l’educazione islamica. L’Egitto fu sospeso nel 1979 dopo aver firmato l’accordo noto come Accordo di Camp David con Israele; nel 1984 ha accettato un’offerta per ricongiungersi all’organizzazione. La Siria è stata sospesa in 2012 mentre la sua repressione contro i manifestanti della Primavera araba si è evoluta in guerra civile.

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