il Controllo della Frequenza Cardiaca tramite il Sistema Nervoso Autonomo

Il controllo della frequenza cardiaca tramite il sistema nervoso autonomo è stato studiato in soggetti umani cosciente osservando gli effetti del beta-blocco adrenergico con propranololo, di parasimpatico blocco con atropina, e del combinato simpatico e parasimpatico blocco. L’aumento della frequenza cardiaca con esercizio lieve negli uomini in posizione supina è stato mediato prevalentemente da una diminuzione dell’attività parasimpatica; a livelli più elevati di lavoro, tuttavia, la stimolazione simpatica ha anche contribuito all’accelerazione cardiaca. Quando la risposta all’inclinazione head-up di 80° è stata confrontata con la risposta all’esercizio nello stesso soggetto supino, è emerso che il raggiungimento di una frequenza cardiaca equivalente era associato a un grado significativamente maggiore di attività simpatica durante l’inclinazione rispetto all’esercizio. Anche se la frequenza cardiaca è stata sempre superiore a qualsiasi pressione durante l’esercizio che era stato a riposo, i cambiamenti nella frequenza cardiaca, che a seguito di alterazioni pressione arteriosa sono stati trovati per essere di simile magnitudo a riposo e durante l’esercizio; si è pertanto concluso che la sensibilità della volemia sistema non è stato modificato durante l’esercizio. Lo studio delle vie efferenti interessate a mediare i cambiamenti indotti dai barocettori nella frequenza cardiaca ha suggerito che i ruoli relativi dei sistemi simpatico e parasimpatico erano quasi uguali nello stato di riposo. Durante l’esercizio, d’altra parte, i cambiamenti nell’attività simpatica sembravano essere il meccanismo predominante con cui si raggiungeva l’accelerazione e il rallentamento del cuore. Sembra quindi che le alterazioni indotte dai barocettori nella frequenza cardiaca possano essere mediate dall’aumento o dalla diminuzione dell’attività di entrambi i sistemi efferenti; l’equilibrio finale, tuttavia, dipende in modo critico dal livello preesistente di attività autonomica di fondo.

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