Fascies, insegne dell’autorità ufficiale nell’antica Roma. Il nome deriva dalla forma plurale del latino fascis (”fascio”).
Il fascio era portato dai littori, o assistenti, ed era caratterizzato da una testa di ascia sporgente da un fascio di canne di olmo o betulla lunghe circa 5 piedi (1,5 metri) e legate insieme con una cinghia rossa; simboleggiava il potere penale. Quando portato all’interno di Roma, l’ascia è stato rimosso (a meno che il magistrato era un dittatore o generale celebrando un trionfo) come riconoscimento del diritto di un cittadino romano di impugnare la sentenza di un magistrato. La scoperta di una serie di fasci in ferro in miniatura in una tomba etrusca del vii secolo a. C. a Vetulonia conferma la visione tradizionale che Roma derivasse i fasci dagli Etruschi. Gli imperatori romani, a partire da Augusto nel 19 a. C., avevano 12 fasci, ma, dopo Domiziano (regnò 81-96 ce), avevano 24; dittatori, 24; consoli, 12; pretori, 6; legati, 5; sacerdoti, 1. L’abbassamento dei fasci era una forma di saluto a un funzionario superiore.
Il Partito Fascista d’Italia di Benito Mussolini prese il nome dai fasci, che i membri adottarono nel 1919 come loro emblema. La monetina Liberty alata, coniata negli Stati Uniti dal 1916 al 1945, raffigura i fasci sul retro.