Edward Braddock, (nato nel 1695, Perthshire, Scozia-morto il 13 luglio 1755, Great Meadows, Pennsylvania), comandante britannico senza successo in Nord America nelle prime fasi della guerra francese e indiana. Egli è meglio conosciuto per la battaglia del Monongahela, in cui il suo esercito è stato decisamente sconfitto ed è stato ferito a morte.
Braddock, figlio del maggiore generale Edward Braddock (morto nel 1725), si unì alle Coldstream Guards nel 1710 e prestò servizio nei Paesi Bassi durante l’assedio di Bergen op Zoom nel 1747. Fu nominato maggior generale nel 1754 e arrivò in Virginia nel febbraio successivo per comandare tutte le forze britanniche in Nord America contro i francesi. Sebbene ostacolato dalla confusione amministrativa e dalla mancanza di risorse, si impegnò, dopo diversi mesi di preparazione, ad attaccare il Fort Duquesne (ora Pittsburgh, Pennsylvania) in una spedizione estremamente ardua. La sua forza tagliò una strada verso ovest da Cumberland, Maryland, la prima strada attraverso le Allegheny Mountains. George Washington, allora tenente colonnello della milizia della Virginia, era tra i 700 provinciali e i 1.400 regolari britannici sotto il suo comando. La forza di Braddock attraversò in sicurezza il fiume Monongahela e raggiunse un punto a soli 8 miglia (13 km) da Fort Duquesne. La colonna avanzata di 1.459 ufficiali e uomini, essendo a corto di esploratori indiani, fu tesa un’imboscata in un burrone da 254 francesi e 600 indiani il 9 luglio. Ferito durante il massacro e la rivolta che ne seguì, Braddock fu portato fuori dal campo e morì quattro giorni dopo in un punto di raduno noto come Great Meadows, in Pennsylvania, dove fu sepolto. (Il sito della tomba è ora perduto.)