Colore

La natura del colore

Aristotele visto il colore di essere il prodotto di una miscela di bianco e nero, e questa era la credenza prevalente fino al 1666, quando Isaac Newton prisma esperimenti fornito la base scientifica per la comprensione del colore. Newton mostrò che un prisma poteva scomporre la luce bianca in una gamma di colori, che chiamò spettro (vedi figura), e che la ricombinazione di questi colori spettrali ricreava la luce bianca. Anche se riconobbe che lo spettro era continuo, Newton usò i sette nomi di colore rosso, arancione, giallo, verde, blu, indaco e viola per i segmenti dello spettro per analogia con le sette note della scala musicale.

Esperimento prisma di Isaac Newton's prism experiment
Esperimento prisma di Isaac Newton

Esperimento prisma di Isaac Newton, 1666.

Encyclopædia Britannica, Inc.

Newton reso conto che i colori diversi da quelli in sequenza spettrale esistono, ma egli ha osservato che

tutti i colori dell’universo, che sono fatte dalla luce, e non dipende dalla potenza dell’immaginazione, sono i colori di homogeneal luci , o un misto di questi.

Newton ha anche riconosciuto che

i raggi, per parlare correttamente, non sono colorati. In loro non c’è nient’altro che un certo power…to suscitare una sensazione di questo o quel colore.

L’inaspettata differenza tra percezione della luce e percezione del suono chiarisce questo curioso aspetto del colore. Quando fasci di luce di diversi colori, come il rosso e il giallo, sono proiettati insieme su una superficie bianca in quantità uguali, la percezione risultante dell’occhio segnala un singolo colore (in questo caso, arancione) al cervello, un segnale che può essere identico a quello prodotto da un singolo fascio di luce. Quando, tuttavia, due toni musicali vengono suonate contemporaneamente, i singoli toni possono ancora essere facilmente individuati; il suono prodotto da una combinazione di toni non è mai identico a quello di un singolo tono. Un tono è il risultato di una specifica onda sonora, ma un colore può essere il risultato di un singolo fascio di luce o di una combinazione di qualsiasi numero di fasci di luce.

Un colore può, tuttavia, essere specificato con precisione dalla sua tonalità, saturazione e luminosità—tre attributi sufficienti per distinguerlo da tutti gli altri possibili colori percepiti. La tonalità è quell’aspetto del colore solitamente associato a termini come rosso, arancione, giallo e così via. La saturazione (nota anche come croma o tono) si riferisce alla purezza relativa. Quando una tonalità di rosso pura, vivida e forte viene mescolata con una quantità variabile di bianco, vengono prodotti rossi più deboli o più chiari, ognuno con la stessa tonalità ma una saturazione diversa. Questi colori più chiari sono chiamati colori insaturi. Infine, la luce di una determinata combinazione di tonalità e saturazione può avere una luminosità variabile (chiamata anche intensità o valore), che dipende dalla quantità totale di energia luminosa presente.

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