Camorra, società segreta italiana di criminali che è cresciuto al potere a Napoli durante il 19 ° secolo. Le sue origini sono incerte, ma potrebbe essere esistito in Spagna già nel 15 ° secolo e da lì è stato trasportato in Italia. Mentre la Camorra cresceva in influenza e potere, le sue operazioni includevano attività criminali di vario genere, come contrabbando, ricatto, estorsione e rapine su strada. Il corrotto regime borbonico non interferì con la società; infatti, i membri della Camorra sono stati portati in servizio di polizia, e l’organizzazione si è radicata tra i dipendenti comunali napoletani e l’esercito.
Dopo l’unità d’Italia (1861), furono inaugurate severe misure repressive contro la società; questi continuarono per diversi decenni, culminando in un’intensa serie di cacce all’uomo, a partire dal 1882. In seguito, la Camorra perse costantemente terreno; il suo declino fu culminato con la sconfitta di tutti i suoi candidati alle elezioni napoletane del 1901.
Sebbene fortemente indebolita, la società non era ancora estinta. Nel 1911 l’attenzione popolare fu attirata sul fatto della sua sopravvivenza da un famoso caso di omicidio in cui circa 20 presunti camorristi furono processati. Tra loro c’era l’uomo noto per essere il suo capo, che fu estradato dagli Stati Uniti. Le severe sentenze che furono pronunciate contro i condannati inflissero un duro colpo all’organizzazione. Molti camorristi fuggirono negli Stati Uniti, dove, secondo alcune fonti, portarono avanti sanguinose faide con la mafia fino al 1920 circa, quando tale organizzazione assorbì i membri superstiti della Camorra. Vedi anche Mafia.